CENTRO MEDICO ODONTOIATRICO SAN MAURIZIO


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Specialità medico-chirurgiche

Terapie

Chirurgia maxillo-facciale


Definizione: è una specialità chirurgica a metà strada tra l' otorinolaringoiatria e l' odontoiatria; vi accedono soltanto laureati in Medicina e Chierurgia e dura 5 anni.

Come il cardiochirurgo si occupa della chirurgia cardiaca e il neurochirurgo della chirurgia dell'encefalo e del sistema nervoso, così il chirurgo maxillo-facciale si occupa della chirurgia del massiccio facciale; il chirurgo maxillo-facciale è addestrato in particolare alla chirurgia dello scheletro facciale e della cavità orale.

In ospedale, in un reparto di chirurgia maxillo-facciale vengono operate le seguenti patologie:

  • fratture delle ossa facciali (fratture della mandibola, del mascellare superiore, dello zigomo, delle orbite, del naso)
  • neoplasie della cavità orale e del massiccio facciale (tumore benigni e maligni della lingua, labbra, mucose, ghiandole salivari, ecc...)
  • malformazioni scheletriche del viso
  • malocclusioni (chirurgia ortognatodontica di progenismo, prognatismo, laterodeviazioni mandibolari e assimetrie del volto)
  • chirurgia preprotesica del cavo orale (innesti ossei mandibolari e mascellari con prelievo dalla cresta iliaca - l' anca - ai fini di una successiva riabilitazione impianto-protesica).


Nello stidio odontoiatrico, il chirurgo maxillo-facciale si occupa di quella chirurgia che può essere pratcata in anestesia locale sulla poltrona odontoiatrica quale ad esempio:

  • estrazione di denti del giudizio (soprattutto se estrazioni complesse)
  • estrazione o trazionamento di canini inclusi
  • apicectomie
  • implantologia
  • piccoli innesti ossei a fini implantari
  • exeresi di piccole lesioni della mucosa del cavo orale (exeresi di papillomi, epulidi gengivali, angiomi, mucoceli, ipertrofie gengivali) sempre con la realizzazione dell' esame istologica di quanto asportato per l' accertamento diagnostico definitivo.
  • chirurgia parodontale (curettaggi sottogengivali, osteoplastiche in caso di tasche parodontali, innesti ossei e rigenerazione ossea con membrane)
  • consulenza in caso di traumi dentari, doloro articolari, malocclusioni, neoplasie orali.


Dr. A. Dell'acqua
Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale




Igiene e Medicina preventiva

LE VACCINAZIONI CONTRO TETANO E DIFTERITE

Le malattie

Tetano
Malattia causata da un bacillo (Clostridium tetani) in grado di produrre una potente tossina che agisce soprattutto sui muscoli provocando contrazioni e rigidità. L' infezione si acquisisce attraverso ferite anche di poco conto: il germe, che si trova nel suolo con una discreta frequenza, venuto a contatto con la ferita, trova terreno fertile per moltiplicarsi e produrre la sua tossina.
Letalità: il 50% dei soggetti che contraggono la malattia va incontro a morte per arresto respiratorio.
Il tetano, tra le malattie prevenibili con la vaccinazione, è una delle poche a non essere trasmessa da persona a persona: la vaccinazione costituisce pertanto solo un vantaggio individuale e non si può contare sull' effetto di "herd immunity" (= protezione della collettività derivante dalla ridotta circolazione dell' infezione nella popolazione vaccinata) come per altre malattie.

In Italia sono segnalati ancora circa 100 casi ogni anno, soprattutto in soggetti di età avanzata, per lo più non vaccinati o incompletamente vaccinati.


Difterite
Malattia trasmessa per via respiratoria, causata da un batterio (Coynebacterium Diphteriae) che produce sintomi locali a seconda della sede di infezione ( faringite, laringite e più raramente forme nasali, cutanee congiuntivali). In caso di localizzazione nelle vie aeree, si può verificare la formazione di pseudomembrene che, talvolta, astacolano la respirazione. Le manifestazioni più gravi sono quelle a distanza, causate dalla tossina, a carico del cuore e del sistema nervoso, che possono anche portare a morte.
Letalità: varia dal 3,5% al 22% in caso di formazione di pseudomembrane a livello della faringe.



I vaccini

Antitetanico
Costituito dall' anatossina tetanica (inattiva con formalina), in quantità comprese tra i 5 e i 20 Lf (40 UI), associata all' anatossina difterica.
Via di sommistrazione: intramuscolare.
Efficacia: circa 100%.
Durata immunità: circa 10 anni.


Antidifterico
Costituito dall' anatossina difterica (tossina inattiva con formaldeide e calore), in quantità di almeno 25 Lf, associata all' anatossina tetanica.
Via di sommistrazione: intramuscolare
Efficacia: circa 95%.
Durata immunità: 10 anni (stimata sulla presenza di anticorpi)


Calendario vaccinale per l' Italia e indicazioni alla vaccinazione
Il ciclo di base è costituito da 3 dosi (3° /5° /11° mese di vita) e da un richiamo a 5-6 anni.
I richiami successivi devono essere effettuati ogni 10 anni.

Esistono in commercio prodotti che, contengono i componenti di entrambi i vaccini, consentono di effettuare i richiami in un' unica dose (e, di conseguenza, un' unica iniezione!)



Vaccinazione antinfluenzale
La prevenzione dell' influenza si basa su misure per contenere la diffusione del virus e sulla vaccinazione.
La vaccinazione antinfluenzale rappresenta il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze.
I vaccini antinfluenzali, la cui composizione può variare di anno in anno, a seconda delle caratteristiche dei ceppi di virus influenzali circolanti, hanno un'evidenza di efficacia, in soggetti sani adulti, variabile dal 70 al 90%; negli anziani riducono la mortalità legata all' influenza del 40-75% (OMS-2005).
Per alcuni dei vaccini indicati per bambini, oggi registrati in Italia, sono stati condotti studi che ne indicano l'efficacia intorno al 70%.

Le modalità d'azione della vaccinazione sono duplici:

  • protezione individuale: la vaccinazione è finalizzata alla prevenzione delle complicanze della malattia, soprettutto nei soggetti per i quali le complicanze dell'influenza possono essere partcolarmente gravi ( ad esempio, soggetti ultrasessantacinquenni e soggetti affetti da patologie)
  • prevenzione collettiva: la vaccinazione conferisce protezione individuale, riducendo il numero di soggetti ammalati, rallentando la diffusione e la circolazione del virus, con ricadute che riguardano sia il vaccinato che i contatti.


Vaccinazione antifluenzale: a chi è consigliata?
Il vaccino dell'antifluenzale è indicato per la protezione di tutti i soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione.

Tuttavia, in accordo con gli obiettivi specifici indicati dalla pianificazione sanitaria nazionale, in particolare con il Piano Nazionale Vaccini 2005-2007 (PNV), e con il perseguimento degli obiettivi specifici della vaccinazione antinfluenzale, le categorie di soggetti cui i servizi territoriali di prevenzione dovranno offrire prioritariamente la vaccinazione antinfluenzale sono le sguenti:
1.
Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2. Bambini di età superiore ai 6 mesi affetti da:
a)malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma di grado severo, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica)
b)malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
c)diabete mellito e altre malattie metaboliche
d)malattie renali con insufficienza renale
e)malattie degli organi emopoietici emoglobinopatie
f)malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
g)malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
h)patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici

3.
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale

4. Bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari

5. Adulti affetti da patologie croniche, quali:
a)malattie croniche a carico dell' apparato respiratorio inclusa l' asma
b)malattie dell' apparato cardio-circolatorio
c)diabete mellito e altre malattie metaboliche
d)persone che soffrono o hanno sofferto di processi oncologici
e)malattie renali con insufficienza renale
f)malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
g)malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
h)malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
i)patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici

6.
Donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica

Diversi studi hanno messo in evidenza il maggior rischio di serie complicazioni in seguito all' influenza, anche in assenza di condizioni madiche predisponenti, per le donne nel
terzo trimestre di gravidanza o nelle prime fasi del puerperio; i vaccini antinfluenzali sono a base di virus uccisi o di subunità e non comportano, quindi, in nessuna fase della gravidanza, i rischi connessi all' impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati.

7.
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti

8.
Medici e personale sanitario di assistenza

9. Contatti famigliari di soggetti ad alto rischio

Tale categoria di soggetti diventa un importante elemento per l' interruzione del rischio di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possano essere
vaccinati a causa dell' esistenza di vere controindicazioni alla vaccinazione.

10.
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo

Offrire attivamente la vaccinazione ai lavoratori di questi servizi, costituisce un indubbio vantaggio, in quanto riduce la morbilità, cioè l' assenza dal lavoro attribuibile, in questo caso, all' influenza, i cui sintomi clinici si manifestano per 5-7 giorni, anche se tosse e malessere generale possono perdurare per due o più settimane. In tal modo, si evita anche di ridurre la possibile inefficienza di tali srvizi, soprattutto nelle stagioni con picchi epidemici più elevati.

Per tale ragione, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata a:

- personale degli asili nido, personale di scuole dell' infanzia e dell' obbligo
- addetti alle poste e telecomunicazioni
- dipendenti della pubblica amministrazione e difesa
- forza di polizia, inclusa polizia municipale
- volontari dei servizi sanitari di emergenza
- personale di assistenza case di riposo



Dott.ssa L Charrier
Medico Chirurgo specialista in Igiene e Medicina Preventiva
Dip. Sanità Pubblica e Microbiologia Università di Torino







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